Il Prunus cerasus, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, più conosciuto come amareno o ciliegio amaro è una varietà di ciliegio che produce le famose amarene impiegate per la preparazione di marmellate, sciroppi e liquori. Altra varietà è il prunus avium, che produce ciliegie dolci.
L’amareno, detto anche visciolo o amarasco, originario dell’Asia minore (dalla quale fu importato ad opera dei Romani) è un albero perenne alto anche più di 3 metri con tronco eretto. E’caratterizzato da foglie verdi a forma di lamina; fiorisce tra aprile e fine maggio e produce frutti sferici molto simili alle ciliegie. L'amarena, rispetto alla ciliegia, si avvale di un picciolo dalle dimensioni ridotte. Al centro del frutto è contenuto un seme/nocciolo che racchiude la mandorla tipicamente amara (per la presenza di amigdalina che da origine ad acido cianidrico).
L'amareno cresce senza difficoltà su tutti i tipi di terreno e non disdegna il clima della pianura e della collina tipici italiani.
L’amareno o ciliegio amaro fiorisce in primavera. I suoi rami penduli ricoperti da numerosi fiori bianco candido con 5 petali tondeggianti formano una specie di cascata spumeggiante e profumata visitata da numerosi insetti impollinatori.
I frutti, le amarene, sono drupe di colore rosso chiaro-rosso scuro, con polpa chiara aderente al nocciolo più o meno acidula a seconda della varietà e sicuramente diversa dal ciliegio dolce avium.
Il prunus cerasus come le altre specie di Rosacee per poter fiorire e produrre abbondanti fruttificazioni va coltivato nei luoghi caratterizzati da un clima mite e soleggiati per molte ore al giorno preferibilmente anche lontano da ombra proiettata da altri alberi che si trovano nelle sue vicinanze.
Il ciliegio amareno è una pianta che si adatta a tutti i tipi di terreno anche e aridi e poveri di nutrienti infatti cresce e si sviluppa in modo rigoglioso un po’ ovunque allo stato selvatico purchè il substrato è ben drenato.
Generalmente si accontenta delle acque piovane e va irrigato moderatamente solo nei periodi di prolungata siccità per potenziarne la crescita se si tratta di un esemplare giovane e impiantato da poco. L’eccesso idrico predispone la pianta all’attacco delle malattie fungine. Durante il periodo della maturazione dei frutti o amarene che come è noto avviene in estate va irrigato preferibilmente in modo costante, la mattina presto o dopo il tramonto del sole. In inverno è consigliabile sospendere le annaffiature soprattutto in caso di gelo.
Per stimolare la fioritura e di conseguenza la produzione dei frutti, come il nespolo, il pesco e l’albicocco, e altre specie da frutto, va concimato almeno una volta l’anno dopo la fioritura oppure a fine estate distribuendo ai suoi piedi del letame maturo o stallatico pellettato o di prodotti fertilizzanti a base di azoto a lenta cessione.
L’amareno si riproduce per talea e mediante portainnesto affine alla cultivar.
I noccioli raccolti dai frutti maturi si fanno essiccare e poi conservano in un luogo asciutto poi si fanno svernare per almeno 3 mesi in frigorifero fino al momento dell’utilizzo.
La semina dei noccioli si effettua in primavera in vasi contenenti sabbia e torba o direttamente all’aperto verso la fine di marzo. Ovviamente le piante ottenute una volta che saranno forti e vigorose dovranno essere innestate.
Il periodo più indicato per propagare l’amareno per talea è la primavera. Ecco come fare:
si sceglie un ramo giovane, vigoroso che non porta fiori o gemme;
si recide il ramo con un taglio obliquo, e si spolverizza l’estremità recisa con un po’ di ormone radicante;
si interra metà talea di amareno in un miscuglio di torba e sabbia o torba e perlite;
si colloca il cassone o vaso in una zona in ombra o ancora meglio in una serra fredda;
si mantiene il substrato umido per i primi 10 giorni;
si applica una busta di plastica intorno alla talea per aumentare l’umidità dell’aria e per favorire l’attecchimento della radice;
si procede irrigando dal basso ogni 3-4 giorni;
alla comparsa dei primi nuovi germogli si elimina il foglio di plastica e si mantiene il vaso all’ombra per almeno 3 mesi.
L’impianto o messa a dimora del giovane amareno di effettua da gennaio fino alla fine della primavera. Si interra la pianta con il pane di terra che avvolge la radice in una buca profonda con materiale drenante sul fondo e riempita con una miscela di comune terreno da giardino, sabbia e concime organico. Inoltre se il fusto della pianta di Amareno è molto sottile, si consiglia di applicare un tutore per ancorarla bene al terreno e consentire un suo regolare sviluppo. La produzione di ciliegie amarena avverrà dal secondo anno di età ma per raccolti abbondanti bisogna aspettare altri 2 anni.
Potare solo i rami secchi o danneggiati per evitare che la pianta venga attaccata dalla monilia del ciliegio.
La raccolta delle amarene viene effettuata a completa maturazione a partire dal mese di giugno, secondo le varietà.
Il ciliegio acido sensibile ai comuni parassiti animali e in particolare teme l’attacco degli afidi e delle cocciniglie. Tra le malattie crittogame è invece come tante altre piante da frutto è attaccato dalla moniliosi una malattia molto insidiosa che danneggia fiori e frutti e che generalmente insorge nei periodi di alta piovosità o che viene causata dalla eccessiva potatura.
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici solo se necessari. Per prevenire eventuali infestazioni da malattie fungine che si presentano a carico di foglie e frutti con vistose macchie rossastre o giallastre (sicuramente in atto un attacco fungino) in autunno e in primavera intervenire prontamente con specifici fitofarmaci o prodotti rameici come la poltiglia bordolese.
Per evitare la diffusione delle malattie fungine gli accorgimenti e le cure più idonee sono:
favorire lo sgrondo dell’acqua soprattutto in terreni non collinari utilizzando del materiale drenante: limitare le concimazioni azotate;
effettuare le dovute potature per alleggerire la chioma con attrezzi specifici ben affilati e disinfettati alla fiamma o con la candeggina;
in fase di impianto rispettare le distanze tra le piante sulle e tra le file;
in caso di apporti idrici artificiali prediligere le irrigazioni a goccia per evitare;
in caso di infestazioni fungine eliminare i rami infetti e bruciarli quanto prima.
L'amarena (anche detta visciola) è il frutto dell'amareno.
Usi delle amarene.
I peduncoli dei frutti per le loro numerose proprietà fitoterapiche (vantano buone proprietà diuretiche) vengono essiccati all’ombra, in luoghi asciutti e arieggiati e poi conservati in barattoli in luoghi al riparo della luce.
Sono un frutto con ottime proprietà benefiche.
I frutti apportano circa 50 Calorie ogni 100 grammi e vengono impiegati per la preparazione di marmellate, crostate, sciroppi e amarene sciroppate o sotto spirito.
L'amarena è un frutto mediamente energetico a prevalenza di zuccheri semplici. L'apporto di fibre non entusiasma. Dal punto di vista salino apporta buone quantità di potassio e per ciò che riguarda le vitamine si evince una discreta presenza di retinolo equivalenza e di vit. C.
Oggi si è abbastanza certi che l’amareno provenga dall’Asia minore, dove infatti si trova, nei pressi del Mar Nero, la cittadina di Kerasun, da cui “cerasus”. Ma non si esclude che, grazie anche alla sua coltivazione, il suo areale originario si sia ampliato sia verso Oriente, arrivando fino al mar Caspio, sia verso Occidente, attraversando i Balcani fino all’Adriatico. È interessante notare che in Dalmazia si trovi spesso una sua varietà selvatica, o meglio inselvatichita: si tratta della marasca, da cui si ottiene il famoso liquore maraschino. Poco più a sud, in Albania, l’amareno è chiamato “vyssine”, parola che ha la stessa radice del tedesco “wechsel”, e dell’italiano “visciolo” (da taluni il visciolo è però considerato solo una varietà dell’amareno).
L'amarena non è dotata di attività farmacologiche e terapeutiche vere e proprie, ma viene usata nella tecnica farmaceutica per le sue proprietà correttive del sapore. Sotto questo aspetto può essere considerata un edulcorante acidulo-aromatico adatto alla correzione di prodotti contenenti antibiotici (tetraciclinici in particolare), sulfamidici, vitamine (Bi specialmente), preparati antitosse (per uso pediatrico), sostanze acide (ma non acidi forti), sostanze inodore e insipide, sostanze amare e sostanze dolci.