Il corniolo (cornus mas) è un albero da frutto, spontaneo, appartenente alla famiglia delle Cornaceae e al genere Cornus.
E’ una piante piccola, caducifoglia e latifoglia, alta fino a 5-6 metri e altrettanto estesa in larghezza. Il corniolo è caratterizzato da un tronco contorto e diffusamente nodoso, con ramificazioni che lo portano ad assumere un portamento ascendente. I rami sono di colore rosso-bruno e brevi, la corteccia è screpolata. Sono piante longeve, possono diventare plurisecolari e hanno una crescita molto lenta.
Le foglie sono decidue, ovali, picciolate, con nervature convergenti ed ellittiche acuminate in cima ed hanno una lunghezza tra i 4 e 10 centimetri; di colore verde scuro, tendono a diventare giallo-rossastre in autunno, prima di cadere. Le foglie spuntano immediatamente dopo la fioritura.
I fiori precedono la fogliazione: a fine inverno la pianta sviluppa (prima del fogliame) molteplici fiori gialli, simili a piumini estremamente decorativi che raggiungono le dimensioni di 4-5 mm. Essi costituiscono un richiamo irresistibile per molti insetti, in particolare sono prediletti dalle api. Sono fiori ermafroditi (cioè hanno organi per la riproduzione sia maschili sia femminili) e si presentano in forma di ombrelle semplici e brevi, circondate alla base da un involucro di 4 brattee (foglia modificata che protegge il fiore). Il periodo di fioritura del corniolo va da febbraio a marzo, proprio ad annunciare la primavera.
Al termine della fioritura compaiono i frutti, le corniole, delle drupe di colore rosso acceso che misurano circa 2-2,5 centimetri di diametro. I frutti sono carnosi, e contengono un duro nocciolo; somigliano visivamente alle ciliegie. I frutti maturano ad agosto.
In Italia lo troviamo diffuso in quasi tutti boschi di latifoglie, in particolare nei boschi dell’Appennino dove vive in piccoli gruppi nelle radure dei boschi di latifoglie, tra gli arbusti e nelle siepi, sino a 1500 metri.
Curiosità: il nome della specie indicato e classificato da Linneo nel 1753 è Cornus mas, con il suffisso che significa maschio e sembra fare riferimento al legno particolarmente duro, che i greci usavano infatti per le aste delle lance. Le notizie sul corniolo girano già fin dall’antichità, quando tale pianta simboleggiava la pazienza e la meditazione, l’eloquenza e la poesia. I Greci lo avevano consacrato ad Apollo. Romolo fondò la sua Roma con il giavellotto di corniolo e da quel momento questa pianta prese radice crescendo e impersonando il coraggio virile e la durata del nascente impero.
Il suo legno durissimo e compatto era usato per realizzare i più svariati utensili, come raggi di ruote, perni dei frantoi, frecce e lance. La corteccia ha proprietà tintorie ed era usata per conciare le pelli. In Serbia si usa dire “Sano come un corniolo” anzi che “Sano come un pesce”. Per i membri della comunità Serbo-Ortodossa il ha un valore sacro: raccolgono i semi la vigilia di Natale e la mattina seguente li consumano con un sorso di vino rosso, come augurio di buona salute tutto l’anno.
Il cavallo di Troia venne realizzato col legno dei cornioli che crescevano in un bosco sacro ad Apollo.