L'ontano nero o ontano comune (Alnus glutinosa ), è una pianta arborea appartenente alla famiglia Betulaceae. Il genere, Alnus, è termine già in uso presso i romani ed è possibile leggere numerose citazioni che riguardano questo albero in Virgilio, Plinio, Vitruvio. La specie glutinosa, dal latino glutinosu(m) ‘attaccaticcio’, ricorda che i giovani rami, le foglie e le gemme sono vischiosi.
E’ un albero che può raggiungere l’altezza di 25 metri. Il tronco è eretto e robusto, può dividersi fin dalla base, con ramificazione più o meno fitta, oppure può rimanere ben distinto fin quasi alla cima della chioma; questa si presenta ampia, conica o a forma piramidale, larga fino a 6-8 metri. È caratterizzato da una rapida crescita, ma non è longevo, supera difficilmente 100 anni, con diametri superiori a 70-80 centimetri.
Il legno e le radici hanno una caratteristica colorazione variabile dal giallo-aranciato al rosso-aranciato, con corteccia fessurata longitudinalmente, di colore nero, percorsa da solchi sinuosi. I giovani rami sono di colore bruno chiaro, glabri e attaccaticci come le giovani foglioline.
Le foglie sono caduche, sparse e picciolate, lunghe circa 10 cm per 7-8 cm di larghezza. Il picciolo è lungo 2 o 3 centimetri. Hanno lamina coriacea, glabra, subrotonda od obovata, incuneata alla base e tronca o leggermente insinuata all'apice. Il margine è dentellato. La pagina inferiore è appiccicosa, specie nelle foglie giovani (da cui l'epiteto specifico "glutinosa"), e mostra ciuffi sparsi di peli all'ascella delle nervature. Hanno la caratteristica di cadere in autunno senza quasi cambiar colore.
Come tutte le specie della stessa famiglia, l'ontano nero è una pianta monoica, con fiori a sessi separati portati sulla stessa pianta. Sia i fiori femminili sia quelli maschili sono molto piccoli e riuniti in infiorescenze ad amento. Gli amenti femminili sono riuniti in piccoli gruppi di 3-6, lungamente peduncolati ed eretti. Hanno una forma ellissoidale e sono di colore verde. Gli amenti maschili sono riuniti in gruppi di 3-5, sono penduli e cilindrici, lunghi fino a 6 cm, di colore giallo-verdastro. La fioritura ha luogo alla fine dell'inverno, in febbraio-marzo, ma esiste una marcata variabilità, protraendosi dal pieno inverno nelle regioni calde alla tarda primavera in quelle più fredde.
In Italia l'ontano nero vegeta dal livello del mare fino agli 800 metri di altitudine, spingendosi raramente oltre i 1200 metri. Presente in tutte le regioni, è una specie igrofita che richiede la presenza costante di umidità, perciò la si rinviene in terreni acquitrinosi, in paludi e, soprattutto, lungo i corsi d'acqua.
I frutti sono racchiusi in piccole pigne ovali, infruttescenze a strobilo, formate da squame legnose che contengono numerose piccole noci alate, acheni. La maturazione dei frutti avviene nel periodo ottobre-novembre.
Curiosità: in Grecia veniva celebrato il culto dell'ontano personificato dall'eroe semidivino Foroneo, figlio del dio fluviale Inaco e di Melìa, ninfa del frassino. Foraneo era l'eroe civilizzatore, quello che riunì in comunità gli uomini, che in precedenza vivevano dispersi, fondando la città di Fornico più tardi ribattezzata Argo.
Per il popolo celtico l'ontano era il simbolo del combattente valoroso. Nel passato l'albero era apprezzato per i tre colori naturali che se ne ricavavano: il rosso della corteccia, il verde dei fiori e il marrone dei rami, simboli rispettivamente del fuoco, dell'acqua e della terra.