Barbagianni

Il barbagianni comune (Tyto alba) è un uccello rapace notturno appartenente all’Ordine degli Strigiformi ed alla famiglia dei Titonidi.

L’origine del nome comune Barbagianni, è tuttora incerto. L’ipotesi più probabile è che l’espressione sia un composto derivante dal latino barba, "peluria", e gena, "gote", in riferimento alle piccole piume sparse attorno agli occhi di questi uccelli.

È un rapace notturno di medie dimensioni (33-39 cm di altezza con un'apertura alare di 80-95 cm) con un’eleganza innata. Il suo piumaggio, dai toni dorati e marroni, contrasta perfettamente con il bianco immacolato di petto e muso. Caratteristiche inconfondibili sono gli occhi profondi e obliqui, e la maschera facciale bianca a forma di cuore.

Proprio questa macchia bianca non è solo una prerogativa cromatica della specie, ma riveste anche importanti funzioni di senso: utilizzata come se fosse un grande padiglione, attraverso di essa sono incanalate e trasmesse le onde sonore verso i canali auricolari, in modo tale che possano essere uditi suoni a una grande distanza. Maschi e femmine si somigliano molto, ma, in generale, le femmine sono leggermente più grandi dei maschi e di colore più scuro.

I barbagianni hanno un volo oscillante quando si avvicinano ai terreni di caccia. Questa particolare tecnica è unica nella sua specie: quello del barbagianni è infatti noto per essere il volo più silenzioso fra tutti gli uccelli conosciuti.

Una tale capacità è fondamentale per poter sorprendere le prede, ignare del suo arrivo. Tutto ciò è possibile grazie alla sua particolare fisonomia. È dotato infatti di un'apertura alare molto elevata in proporzione al piccolo corpo, che permette al barbagianni di planare facilmente e col minimo sforzo.

Sono uccelli tipici di zone d'aperta campagna e cacciano per lo più ai margini dei boschi.
Sono prevalentemente stanziali, notturni o crepuscolari.

Si nutrono di arvicole, rane e insetti e di animali dannosi per l'uomo come i ratti, i sorci, le talpe. Un barbagianni adulto mangia approssimativamente 3 topi al giorno. Durante il periodo dell'accoppiamento, il maschio offre alla femmina una preda per ottenere la sua disponibilità sessuale.

Tra aprile e maggio, i mesi della riproduzione, vengono deposte dalle tre alle nove uova, che saranno covate dalla femmina per circa quaranta giorni. Durante questo periodo, è il maschio a provvedere al nutrimento della compagna.

Una volta nati, i pulcini saranno poi accuditi e nutriti, ancora per diverso tempo, da entrambi i genitori. I nidi, ricchi di borre ossia di resti inutilizzabili dei suoi pasti, ospitano dalle 4 alle 6 uova di colore bianco la cui incubazione dura per 30-40 giorni.

Il barbagianni è economicamente vantaggioso per l'uomo in quanto elimina altri animali dannosi come roditori e talpe. Secondo diversi studi, il barbagianni è vitale nella regolazione degli ecosistemi agricoli.


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