La civetta (Athene noctua) è un uccello rapace notturno della famiglia Strigidae. Gli Strigiformi (Strigiformes) sono un ordine di uccelli da preda con abitudini prevalentemente notturne o serali, diffusi in tutte le regioni temperate.
La civetta è lunga circa 21–23 cm, ha un'apertura alare di 53–59 cm e un peso che varia da 100 a poco più di 200 grammi. Ha forme tozze, capo largo e appiattito senza i ciuffi auricolari tipici del gufo, occhi gialli e zampe lunghe parzialmente rivestite di setole.
In Italia è un uccello molto comune ed è diffuso in quasi tutta la penisola tranne che sulle Alpi. I suoi habitat preferiti sono nelle vicinanze degli abitati civili, dove c'è presenza umana, in zona collinare. Evita le zone oltre i 1000 m di altitudine poiché la neve limita fortemente le sue fonti alimentari.
Le civette hanno un ampio repertorio vocale. Il maschio emette un malinconico "hu-u-ou" ripetuto ad intervalli variabili, dopo 3-4 secondi. Talvolta, però, le civette emettono versi striduli e fastidiosi come autodifesa.
La civetta è carnivora, prettamente insettivora. Come tutti gli strigiformi, è capace di ingoiare le prede intere, salvo poi di rigurgitare, sotto forma di borre, le parti indigeribili (peli, piume, denti, ossa, guscio cheratinizzato degli insetti).
Gli studi sull'alimentazione hanno evidenziato una netta prevalenza per gli invertebrati e per i coleotteri in particolare. È una specie terricola, quindi riesce a catturare con maggiore facilità le sue prede sul terreno.
Nella stagione invernale o in situazioni di caccia favorevoli può alimentarsi di rettili, anfibi, uccelli e piccoli mammiferi.
Nidifica tra marzo e giugno. La femmina depone 2-5 uova bianche in piccole cavità tra le rocce, negli alberi, nei muri di vecchi edifici, in tane abbandonate di mammiferi di media taglia e poi le cova per circa 4 settimane.
In quel periodo è aiutata dal maschio nella caccia. Dopo un mese o poco più i piccoli lasciano il nido ma sono completamente indipendenti solo a 2-3 mesi di vita.
Le civette comuni sono uccelli sedentari e rimangono vicine al loro luogo di nascita per tutta la vita.
Questi rapaci sono più attivi al tramonto ma, in minore entità, lo sono anche di giorno e notte; quando dormono le civette sono in grado di posizionarsi in modo da nascondere tutte le piume e mimetizzarsi molto bene nel loro habitat sfruttando la colorazione delle penne esterne.
Di solito durante il giorno la civetta rimane posata tra il fogliame denso o in cavità come quelle degli alberi, talvolta si posa su posatoi esposti come pali di recinzioni o di linee telefoniche, rami spogli o cumuli di terra o rocce.
Quando viene disturbata mentre si trova su un posatoio, la civetta assume una posizione eretta e assottigliata, quindi dondola il corpo su e giù; se la minaccia persiste vola via o si rintana in una cavità vicina.
La civetta effettua il cosiddetto preening (disposti in un pattern sovrapposto sul corpo dell’uccello per esporre le punte impermeabili, le penne di contorno fanno si che l’acqua scivoli via dalla schiena del volatile.
Gli uccelli mantengono costantemente il loro manto impermeabile attraverso un’intensa cura del corpo, detta preening o grooming),spesso e in modo accurato. Le penne vengono oliate ogni due o tre giorni e le giovani civette fanno regolarmente bagni di polvere o sabbia, sono anche state avvistate utilizzare il fumo dei camini per lo stesso scopo.
Differenza tra gufo e civetta
E’ da sfatare il mito che la civetta sia la femmina del gufo. Non è assolutamente vero, poiché in natura esistono gufi maschi e gufi femmine, così come civette maschi e civette femmine.
Di certo questi due rapaci condividono molte somiglianze ma pur appartenendo alla stessa famiglia (Strigidi) afferiscono a generi diversi. I gufi sono classificati sotto il genere Bubo e Asio, mentre la civetta appartiene al genere Athene.
Un piccolo segreto per distinguere questi due animali consiste nell’osservazione della testa; se vedete due ciuffi ai lati della testa, non ci sono dubbi: l’animale che state guardando è sicuramente un gufo.
Curiosità
La civetta, come molti altri animali notturni, è considerato dalla tradizione popolare un animale che porta sfortuna; nell'antico Egitto si credeva che il suo verso fosse presagio di morte e durante il medioevo veniva associata alla stregoneria.
Nell'antica Grecia invece, la civetta era considerata sacra alla dea Atena (da qui il nome del genere: Athene; quello della specie riporta il nome latino dell'uccello: A. noctua, cioè «notturna»), dea della sapienza ed ancora oggi è raffigurata in molti portafortuna. Questa civetta viene chiamata Civetta di Minerva.