Colombaccio

Il colombaccio (Columba palumbus ), chiamato anche palombo o palombaccio, e' una specie di uccello della famiglia dei Columbidi (Columbidae). E’ il più grande piccione presente in Europa.

Il colombaccio è un grosso volatile di aspetto simile a quello del piccione domestico ma di dimensioni e peso notevolmente maggiori (la sua lunghezza è di circa 41-45 cm, per un peso che può arrivare ai 600 grammi ed un’apertura alare di 68-77 cm).

Ha corpo solido ed arrotondato, capo piccolo, zampe e becco corti. Il piumaggio è grigio bluastro uniforme, con parte inferiore del corpo grigio chiaro, scudo alare marrone-antracite e testa grigio-azzurra.

Lungo il collo sono localizzate piume iridescenti dai colori vivaci, con macchie simmetriche di color turchese, verde smeraldo, rosa e bianco (queste ultime permettono di distinguere facilmente il Colombaccio dai piccioni comuni, che ne sono sprovvisti).

Le capacità visive di questo uccello sono molto sviluppate: gli occhi, posti ai lati della testa, hanno iride giallognolo-verdastro ed assicurano all’animale un raggio visivo di circa 270°. È inoltre molto sensibile ai suoni acuti. I sessi sono simili e non presentano colorazioni diverse.

Questo grosso uccello è un migratore parziale che compie, all’arrivo dell’autunno (soprattutto nel mese di ottobre ma talvolta già sul finire dell’estate), brevi spostamenti dalle regioni fredde a quelle meridionali più calde, dove sverna. Le colonie native dei paesi temperati (Europa centro-meridionale) sono, al contrario, pressoché stanziali.

La velocità in migrazione si aggira intorno ai 50-60 chilometri orari. Il colombaccio nidifica in Europa, Africa nord-occidentale e Asia occidentale e meridionale. Spesso sui monti del Matese e nelle aree circostanti, dall’autunno alla primavera, ai colombacci stanziali si aggiungono in buon numero quelli svernanti provenienti dall’Europa centro-settentrionale.

Lo spazio vitale dei colombacci sono le foreste di tutti i tipi: predilige boschi ad alto fusto, sopratutto di quercia e di faggio, con radure e zone coltivate adiacenti. Lo troviamo anche in giardini e parchi cittadini. Sul terreno, dove si posa alla ricerca del cibo, cammina tenendo il corpo orizzontale e dondolando la testa.

I colombacci si nutrono di semi, bacche, pomi, radici e talvolta piccoli invertebrati. In autunno e in inverno mangiano soprattutto i frutti dei faggi e le ghiande delle querce. Il colombaccio ingerisce sovente anche piccole pietruzze le quali, conservate nel gozzo, sono utilizzate per triturare gli alimenti più duri come ghiande e cariossidi. E’ particolarmente ghiotto di mais.

È una specie monogama. Il colombaccio si riproduce durante tutto l’anno, ad esclusione dei mesi più freddi, con variazioni dipendenti dalla latitudine e dalle temperature. La stagione riproduttiva inizia in aprile con parate nuziali sia in volo sia sulle piante.

L’accoppiamento è, in genere, preceduto da un comportamento ritualizzato, che consiste nella somministrazione di cibo da parte del maschio alla femmina. Il nido viene costruito dalla femmina sugli alberi o sui cespugli, intrecciando in maniera approssimativa ramoscelli secchi, talvolta riutilizzando vecchi nidi fabbricati negli anni precedenti.

Nell’anno compie fino a tre covate. Le 2 uova deposte sono incubate per 17-18 giorni sia dalla femmina che dal maschio. I pulcini, che nascono ad occhi chiusi e sono ricoperti da un rado piumino, sono alimentati da entrambi i genitori col secreto caseoso prodotto dalla mucosa interna del gozzo (“latte di piccione”); essi sono in grado di lasciare il nido all’età di 25-30 giorni, ma vi si possono trattenere più a lungo se le condizioni climatiche sono sfavorevoli.

Animale schivo e riservato, in natura il Colombaccio ha una vita media di circa 3 anni.


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