Il gruccione comune (Merops apiaster ) è un variopinto uccello appartenente alla famiglia Meropidae. È detto anche merope, come il genere (Merops) di cui fa parte.
Questa specie, come gli altri meropidi, è un uccello esile e variopinto. Può raggiungere una lunghezza di 26–29 cm incluse le due penne allungate della coda e la sua apertura alare può raggiungere i 40 cm.; pesa fra i 50 e 70 grammi.
Il ‘fondo’ della livrea appare castano, sul dorso, e azzurro, nel ventre, ma offre anche sfumature di giallo, verde, nero e arancione. Il becco è nerastro, lungo e leggermente ricurvo verso il basso. Le zampe sono marrone-grigiastro. I sessi sono fra loro molto simili e difficilmente distinguibili.
Alla fine del XIX secolo, il naturalista Edward Wright giunse alla conclusione che tutti i colori fossero presenti su questo uccello: il suo piumaggio ha un’enorme gamma di toni tranne il rosso, che si trova nell’iride degli esemplari adulti.
E’ un uccello (definito “arcobaleno vivente”) così straordinariamente colorato da far invidia all’arcobaleno stesso, poiché questo costretto all’immobilità mentre l’altro vola nei cieli di tre continenti emettendo versi così graziosi e gioiosi da rasserenare i cuori di chi li ascolta. Un anonimo poeta francese dell'800 scrisse “compaiono nel cielo fiori di smeraldo e di topazio di qualche giardino incantato" .
Il trillo è tipico: nasale, liquido, udibile a distanza: “criich-criich-criich” o “priich-priich“ o “criichuich“ o “prruich“ ripetuto continuamente. Il suono singolo indica normalmente la posizione e l'assenza di pericolo, il suono ripetuto viene usato come allarme.
Si nutre prevalentemente di insetti, soprattutto imenotteri in particolare vespe, calabroni, bombi (ma anche libellule, cavallette, cicale e coleotteri) catturati in aria con sortite da un posatoio.
Quando si tratta di insetti dotati di pungiglione – come le api, di cui è ghiotto, come suggerisce il rispettivo nome, Merops apiaster, il gruccione, con l’ausilio del becco, prima di mangiare il suo cibo rimuove il pungiglione colpendo l'insetto ripetutamente su una superficie dura.
In un giorno un Gruccione può mangiare circa 225 insetti. I suoi predatori più comuni sono i serpenti, la lucertola ocellata , (Timon Lepido) e il nibbio bruno (Milvus migrans).
Frequenta un ricca varietà di ambienti, prevalentemente caldi e secchi, caratterizzati comunque da una vegetazione di alberi e arbusti radi, spazi aperti e assolati, spesso anche lungo corsi d’acqua. Nel periodo riproduttivo necessita di superfici adatte allo scavo del nido spesso lungo scarpate, più raramente al suolo. Per nidificare, questo insettivoro ha bisogno di pareti verticali formate da terreno argilloso o sabbioso.
Diffuso prevalentemente nel bacino del Mediterraneo, il Gruccione è nidificante alle nostre latitudini, mentre lo svernamento avviene, dopo un lungo viaggio nell’Africa posta a sud del Sahara.
In Italia le colonie di nidificazione sono numerose, concentrate quasi esclusivamente in pianura e collina. Arriva tra la fine di aprile e maggio per ripartire ad agosto inoltrato. Il gruccione compie lunghissime migrazione che coprono distanze superiori ai 15mila km.
Ha due rotte principali di migrazione: gli esemplari che nidificano, in primavera, nel Sud Ovest dell’Europa in autunno passando dallo stretto di Gibilterra, attraversano il Sahara e si dirigono verso l’Ovest dell’Africa; invece quelli che nidificano nell’Est dell’Europa si dirigono, in autunno, verso l’Africa passando per Israele. Questo animale viaggia in gruppo poiché è gregario.
I gruccioni sono socievoli, fanno il nido in colonie prevalentemente in cave di sabbia o paretine sabbiose. Scavano un cunicolo lungo anche 3-5 metri in fondo al quale depongono 5-8 uova sferiche. Una sola covata all'anno all'inizio di giugno. Sia il maschio che la femmina si prendono cura delle uova che vengono covate per circa 20 giorni.
I giovani diventano indipendenti a 1-2 mesi di età e la maturità sessuale viene raggiunta entro il primo anno. Di solito la specie effettua non più di una covata l’anno: se una coppia trova un luogo favorevole alla costruzione del nido, ne sopraggiungono altre fino a formare vere e proprie colonie. La coppia, che è monogama, può anche scegliere di separarsi dal gruppo.
La cura della prole viene portata avanti da entrambi i genitori che durante il periodo riproduttivo passano la notte dentro i nidi, a differenza degli altri periodi dell’anno in cui formano dormitori notturni di gruppo su rami di alberi alti.
Per incubare le uova e nutrire i nidiacei, circa il 20% delle coppie fa affidamento sugli aiutanti (da 1 a 4), che solitamente sono parenti stretti dei genitori che non sono riusciti a riprodursi. Mediamente i gruccioni vivono meno di 6 anni.
LA PARTICOLARE TECNICA DI CORTEGGIAMENTO
Per apparire nei migliori dei modi dinanzi agli occhi della femmina, i maschi di gruccione adottano una tecnica di corteggiamento davvero particolare; normalmente il tutto si svolge nei pressi del nido e vede il maschio offrire alla compagna una preda appena catturata, come una sorta di “dono”.
Se il corteggiamento andrà a buon fine si procederà poi con l’accoppiamento (e continua a portarle delle prede finché non ha finito di deporre le uova). Osservare in natura l’intera dinamica del corteggiamento è davvero qualcosa di fantastico. Il maschio conquista la femmina offrendole del cibo,