Picchio [sec. XIV; latino picus, con influsso di picchiare] nome comune degli Uccelli Piciformi della famiglia dei Picidi e di alcune specie di Uccelli Passeriformi.
I picidi (Picidae) sono ben conosciuti per la loro tecnica di martellare con il becco il tronco degli alberi, sia per alimentarsi con larve di insetti che per creare cavità dove nidificare. Il martellamento ha anche una funzione territoriale, per segnalare la propria presenza a possibili rivali.
Hanno becco diritto, forte e acuminato, a scalpello (col quale picchiano sulla corteccia degli alberi), lingua lunga, protrattile e vischiosa con cui catturano insetti e larve sotto la corteccia, e coda a cuneo, con timoniere a rachidi robusti, utilizzata come appoggio per arrampicarsi sui tronchi; piede di tipo zigodattilo (due dita rivolte in avanti e due indietro).
Il picchio è considerato da tutti come un uccello che riesce a costruire la sua casa con il solo uso del becco, come se fosse un martello pneumatico o un trapano elettrico.
Infatti, mentre altre specie di uccelli costruiscono i loro nidi con fili d’erba, rametti e bastoncini di legno, i picchi martellano proprio negli alberi più spessi per scavare il legno, per costruire nelle aperture i loro nidi, dove possono trovare anche delle gustose prede e sfruttare i flussi di linfa che gli alberi rilasciano.
Ma questi uccelli non hanno bisogno di elmetti ed occhiali di protezione per il loro lavoro di edilizia, mentre colpiscono e martellano il legno.
I picchi hanno una vita caratterizzata dai forti colpi. Immaginiamo di correre (ripetutamente!) verso un albero a tutta velocità colpendolo con la nostra faccia. Un picchio può colpire un tronco d’albero 100 volte al minuto, a una velocità che arriva fino a 24 chilometri orari.
E se un essere umano probabilmente finirà in ospedale già dopo il primo colpo, un picchio può sopravvivere senza alcun danno anche dopo ripetuti colpi, con una media di 12.000 colpi al giorno! E un picchio può vivere per oltre 10 anni. Parliamo di un bel po’ di testate sul legno, no?
Per evitare danni, il picchio è dotato di un “equipaggiamento” speciale: il becco scarica l’energia dei colpi attraverso la spina dorsale, le costole e le zampe di nuovo verso il tronco.
In questo modo, la maggior parte dell’impatto è già ammortizzato. Le ossa spugnose in vari punti del cranio e l’osso ioide curvo forniscono un’ulteriore ammortizzazione.
La lunga lingua, con cui di solito va in cerca di insetti, è avvolta all’interno del cranio e lo stabilizza come un casco. Anche la parete del cranio è particolarmente spessa e il cervello contiene meno fluido del cervello umano.
Un’altra curiosità sul picchio è sulla grande resistenza fisica e la sua capacità di arrampicarsi sugli alberi. La coda di questo uccello, appositamente adattata per la sua vita su un tronco d’albero, ha punte acuminate che scavano nella corteccia di un albero.
Mentre il picchio si aggrappa con i suoi forti artigli, la sua coda funziona come una sorta di cavalletto da bici, per tenere l’uccello ancorato al tronco.
Quando un picchio martella con forza un albero per trovare insetti, o per scavare e creare il suo nuovo nido, può fare affidamento sulla sua coda appuntita per creare un vero e proprio treppiede, che gli da una leva e in generale stabilità.
I picchi hanno setole o piume morbide, posizionate intorno alle loro narici, per proteggerli dai danni al naso. Oltre a queste piume, delle speciali sacche d’aria filtrano la polvere lontano dalle loro narici. Queste caratteristiche sono particolarmente utili quando i picchi praticano buchi negli alberi perché nel farlo generano molta segatura e detriti volanti, che volano vicino alle loro teste.
Tutti i picchi hanno un’altra caratteristica per proteggere i loro occhi dai trucioli volanti mentre martellano gli alberi: una terza palpebra traslucida, chiamata “membrana nittitante”, si chiude appena prima che un picchio colpisca il legno con il becco. L’uccello può vedere attraverso questa palpebra, che oltre a proteggere pulisce l’occhio mentre si sposta sul bulbo oculare.
L'accoppiamento avviene agli inizi della stagione primaverile, e la femmina depone da 4 a 6 uova piccole, allungate e molto fragili che cova alternandosi con il maschio per circa 16 giorni. La prole viene accudita con grande affetto finché non sia in grado di procurarsi il cibo da sola.
Salvaguardano i boschi italiani ed europei eliminando le larve e gli insetti che ne parassitano i tronchi. Prevalentemente arboricoli, stazionari e solitari, vivono nelle località boscose delle regioni tropicali e temperate d’Europa, Asia, Africa e America, nidificano nelle cavità degli alberi e scavano, ove occorra, l’apertura che serve di accesso al nido.
Questi uccelli mangiano essenzialmente vermi e larve, uno dei motivi per cui beccano gli alberi, poiché molti di questi insetti si nascondono proprio sotto la corteccia. Hanno inoltre una speciale passione per le termiti.
Appartenenti alla famiglia Picidi, che comprende oltre 200 specie, di piccole e medie dimensioni. In Italia sono presenti 9 specie: il torcicollo(Jynx torquilla) il p. verde (Picus viridis), il p. cinerino (Picus canus), il p. nero (Dryocopus martius), il p. rosso maggiore (Dendrocopos maior), il p. rosso mezzano (Dendrocopos medius), il p. rosso minore (Dendrocopos minor), il p. dorsobianco (Dendrocopos leucotos) e il p. tridattilo (Picoides tridactylus), caratterizzato dall’assenza del primo dito.
Le specie di picchio differiscono per la loro dimensione. I principali esemplari possono variare dai 20 fino ai 59 centimetri di lunghezza. Il colore delle loro piume, in genere, è verde brillante, viola e arancione, anche se possono esserci eccezioni e possono apprezzarsi altre sfumature.
In Italia sono presenti 9 specie di picchio (più una invasiva, il Picchio rosso di Siria). Di queste ben 7 sono presenti nelle regioni di Abruzzo e Molise. All’interno di questo ampio gruppo ce ne sono tre estremamente particolari, ovvero il Picchio rosso mezzano, il Picchio dorsobianco e il Picchio nero:
- Picchio Verde
- Rosso Maggiore
- Rosso Mezzano
- Rosso Minore
- Torcicollo
- Picchio Nero
- Dorsobianco