La Rana è un genere di anfibi anuri appartenenti alla famiglia Ranidae. I membri dell'ordine degli Anuri che non sono rane, sono detti rospi e raganelle: questi tre nomi comuni non trovano corrispondenza nella zoologia, per cui una data specie di rana potrebbe essere evolutivamente più prossima ad una raganella o ad un rospo che a un'altra rana. Si tratta invece di macrocategorie che identificano lo stile di vita dell'animale.
Il termine "rana" si usa colloquialmente per riferirsi agli anfibi senza coda con aspetto gracile e leggero mentre "rospo" a quelli dall'aspetto più robusto e impacciato. Ciononostante, molte rane vengono scambiate per rospi a prima vista e viceversa.
Il vocabolo "rana" risale al latino rāna(m), una voce di origine onomatopeica, imitante il verso gracidante tipico dell'animale.
Le rane sono animali molto legati all'acqua e agli ambienti umidi. Possiedono ghiandole di origine ectoderma in tutto il corpo che, in alcuni casi, si sono evolute in ghiandole velenose, come le ghiandole parotide, posizionate dietro agli occhi. Queste ghiandole non agiscono attraverso il contatto, ma solo se l'animale viene morso.
Molte rane possiedono ghiandole adesive che si trovano al livello delle ventose delle dita e che servono loro per arrampicarsi sugli alberi.
Le rane possiedono, generalmente, una pelle liscia e sempre umida, senza protuberanze, anche se esistono eccezioni. Sono animali saltatori e arrampicatori. Le loro estremità sono lunghe e fine ed il corpo è robusto.
I rospi non hanno la stessa necessità delle rane di vivere nelle zone acquatiche, poiché possiedono una pelle più robusta e ricoperta da verruche che gli conferiscono un aspetto rugoso. Possono vivere in stagni e lagune, ma preferiscono zone più fangose, poiché vi costruiscono tunnel sotterranei per proteggersi dall'essiccazione.
I rospi, possiedono inoltre, speroni, che sono delle protuberanze ossee situate nelle zampe posteriori che servono loro per attutire la caduta dopo un salto e per afferrasi meglio alla femmina durante l'accoppiamento. I rospi sono animali più corridori che saltatori. In genere prediligono spostarsi camminano a quattro zampe piuttosto che attraverso salti.
Possiamo dunque riassumere le principiali differenze tra rane e rospi come le seguenti:
- Pelle: la pelle delle rane tende ad essere liscia, morbida e molto umida. La pelle dei rospi, al contrario è rugosa e secca.
- Locomozione: le rane sono animali saltatori, molto agili, rapidi nuotatori e, in molti casi, arboricoli. I rospi sono animali corridori, possono saltare, ma preferiscono spostarsi camminando. Possono anche scavare con le loro zampe posteriori.
- Aspetto: una delle principali differenza è che i rospi tendono ad avere una stazza grossa, con un aspetto robusto e forte, mentre le rane sono più magre e fine, ciò non significa, però, che non abbiano forza e potenza per potersi muovere velocemente.
- Habitat: possiamo distinguere la rana ed il rospo anche per l'ambiente in cui scelgono di vivere. La prima è un animale più acquatico e la sua pelle si secca velocemente lontana dall'acqua. I rospi sono animali più terrestri, mantengono un maggior controllo idrico del corpo e per sopravvivere hanno bisogno solo di poca umidità che possono trovare nel suolo.
A differenza dei rospi, le rane non sempre sono velenose, ne esistono infatti alcune che sono commestibili per l'essere umano, come la rana ibrida dei fossi (Pelophylax esculentus).
Le rane depongono in acqua le uova (circa 10.000) in ammassi mucillaginosi galleggianti, che il maschio feconda.
Dall’uovo nasce la larva, che poi si trasforma in girino o botolo, con piccolo corpo rotondo, bocca circolare munita di becco, senza zampe; per nuotare si serve della coda lunga ed appiattita lateralmente e la sua respirazione, dapprima acquatica, avviene a mezzo di un ciuffo di branchie al lato del collo.
La temperatura dell'acqua nella zona dove si trovano deciderà la velocità della loro metamorfosi: più è calda l'acqua, più veloce sarà la metamorfosi che porterà il girino a trasformarsi in rana.
A poco a poco nascono le zampe posteriori, indi le anteriori, sparisce la coda; nella bocca spuntano i denti; si formano i polmoni e la respirazione diventa aerea; dapprima erbivoro, il girino trasformato in rana diventa insettivoro.
Man mano che crescono i girini vanno acquisendo una alimentazione onnivora. Le rane piccole mangiano infatti alimenti vegetali, che sono la parte più importante della loro dieta. A questo vanno aggiunti mosche, moscerini e larve di altri animali.
Possono anche cibarsi di vermi, piccoli pesci e lumache. Le rane di grandi dimensioni a volte praticano il cannibalismo ed alcune specie sono in grado di cacciare uccelli. Anche se le rane dipendono da ambienti acquatici per vivere le loro prede solo solitamente terrestri.
Dopo il letargo invernale, che trascorrono affondate nella melma, le rana si svegliano a primavera. Soltanto il maschio gracida, gonfiando due sacchi laringei che escono da due fessure nel collo. Respirano anche sott’acqua a mezzo dei pori della pelle. Sono utilissime all’agricoltura, distruggendo gran numero di insetti.
Se si osserva attentamente, una rana mentre inghiotte la sua preda chiude sempre gli occhi, i quali, in base alla specie di appartenenza, compiono un movimento più o meno accentuato dall'alto verso il basso.
Ciò avviene perché questi animali usano gli occhi come un vero e proprio compattatore, spingendo il cibo nella faringe attraverso un'azione meccanica verticale.
Si tratta di un adattamento anatomico legato al fatto che le rane generalmente non hanno denti, mentre la loro lingua, essendo fissata nella parte posteriore del cavo orale, non può spingere all'indietro la preda inghiottita. In pratica, le rane non possono mangiare con gli occhi aperti.
Biologi e ingegneri meccanici del Georgia Institute of Technology hanno scoperto che la saliva delle rane è in grado di cambiare viscosità in maniera repentina, grazie a una reazione chimica in tre fasi che trasforma la loro lingua in un'arma di predazione perfetta. È così appiccicosa che gli insetti non hanno praticamente scampo, ma alcune specie riescono a catturarvi persino piccoli mammiferi e uccelli.
La saliva passa rapidamente da una viscosità paragonabile a quella di una soluzione acquosa a quella del miele non appena entra in contatto con la preda, tornando più fluida quando il cibo viene trasportato nel cavo orale.
Nella cultura vi sono riferimenti alle rane in relazione al loro aspetto e al loro comportamento (come nei modi di dire "verde come una rana" o "saltare come una rana", ma anche "cantare come una rana", riferito ad una voce stridula o sgradevole); il loro caratteristico modo di nuotare dà il nome allo stile di nuoto a rana, e venivano chiamati "uomini rana" i membri dei reparti d'assalto e di sabotaggio speciali della marina militare italiana che operarono durante la seconda guerra mondiale.
Alle rane vengono anche associate caratteristiche simboliche; per via di una fiaba di Esopo, nella quale una rana orgogliosa cerca di gonfiarsi fino a diventare grande come un bue, e quindi esplode, esiste ad esempio il detto "gonfiarsi come una rana", che si usa per indicare una persona tronfia o boriosa. In araldica invece la rana rappresenta la prudenza.