Il rondone (Apus apus ) è un piccolo uccello migratore della famiglia degli Apodidi.
Il rondone è lungo 17–18 cm, ha un'apertura alare di 38–44 cm e non supera i 50 g di peso. Le differenze morfologiche tra i maschi e le femmine sono minime. Ha il piumaggio completamente nero, tranne la gola che è biancastra.
Le ali sono falciformi e la coda leggermente biforcuta. Il becco è molto corto, con una grande apertura boccale (grazie alla quale riesce a catturare quanti più insetti volanti possibile). Spesso questa specie di uccelli viene confusa con le rondini, con cui tuttavia non é neanche lontanamente imparentata.
Il nome scientifico Apus dal greco ápous significa “senza piedi”. In realtà il rondone ha il piede modificato, con una sola falange e lo sperone, che gli permettono di attaccarsi saldamente a pareti verticali (straordinario piede a tenaglia: tutte e quattro le dita consistono solo nella falange prossimale e nell'osso-artiglio; non ci sono falangi intermedie).
Questa peculiare conformazione dei piedi ha fatto nascere la leggenda che il rondone, una volta toccato terra, non fosse più in grado di librarsi di nuovo in volo. Questa storia, palesemente falsa, era suffragata anche dal fatto che tutta la vita del rondone, ad esclusione del periodo della nidificazione (deposizione e cova delle uova, allevamento dei nidiacei), viene trascorsa in volo.
In volo avvengono anche gli accoppiamenti e avviene il riposo, ad altezze molto elevate per essere al sicuro dai predatori. Si tratta infatti di animali specializzati per la vita aerea: vivono, mangiano, bevono, dormono e si accoppiano in volo, senza mai toccare terra.
Aerodinamici e resistenti, i rondoni sono progettati per il cielo, dove compiono lunghissime migrazioni. Volano per 9 mesi di fila e di notte salgono a 2000 metri per riposare. Durante il sonno sbattono più lentamente le ali (circa sette volte al secondo), rispetto a quando sono svegli (dieci volte). Solo in estate, quando arrivano in Europa dopo una migrazione di oltre 9 mila chilometri, costruiscono un nido. È estremamente veloce e può raggiungere in volo dai 160 ai 220 km/h.
Tornando alla particolare caratteristica di poter dormire in volo, anche ad alta velocità, questa è legata al fatto che il rondone possa adottare un sonno uniemisferico, cioè dormendo solo con un emisfero del cervello mentre con l’altro controlla il volo.
Tuttavia tale modalità di sonno, documentata con registrazioni elettroencefalografiche in molti cetacei e in alcune specie di uccelli, non è mai stata dimostrata direttamente nel rondone. Durante il sonno uniemisferico è presente asimmetria dell'attività elettroencefalografica dei due emisferi.
Negli uccelli, quando un solo emisfero sta dormendo, solo l'occhio controlaterale sarà chiuso: per esempio, quando l'emisfero destro è addormentato l'occhio sinistro sarà chiuso, e viceversa. La distribuzione di sonno tra i due emisferi e la quantità di sonno uniemisferico sono determinate sia da quale parte del cervello è stata più attiva durante il precedente periodo di veglia (quella parte dormirà più profondamente), sia dal rischio di attacchi da parte di predatori.
Durante i voli di gruppo (detti anche "caroselli") frequenti soprattutto al tramonto, emette un canto stridente e prolungato, che, da maggio a metà luglio, rappresenta una delle voci animali più facilmente udibili nei centri abitati e nelle campagne europee.
L’ambiente di vita è quello aereo. Viene indicato come un uccello tipicamente “aereo”, che non si posa quasi mai sul terreno spontaneamente.
Il rondone si ciba di piccolissimi insetti che cattura volando, con il becco lasciato appositamente sempre aperto. Completano la sua alimentazione tafani, coleotteri, farfalle, mosche, zanzare, moscerini e libellule.
Il rondone è un migratore a lungo raggio. E’diffuso in quasi tutta l'Europa, nell'Asia centrale e nell'Africa settentrionale. Sverna nell'Asia meridionale e nell'Africa al sud del Sahara.
La popolazione globale è stimata essere intorno al centinaio di milioni di individui. In primavera raggiunge i siti di nidificazione nei mesi di aprile-maggio e riparte per i quartieri di svernamento tra fine luglio e settembre.
In Italia è migratore regolare ed è presente un po’ ovunque dalla pianura alla montagna fino a 1.500-1.600 m di altitudine, nonché particolarmente numeroso nei centri abitati.
Nidifica negli anfratti dei vecchi muri, prediligendo le aree rocciose, e sotto cornicioni e grondaie.
Costruisce il nido, con fuscelli, crini e piume incollate con la saliva glutinosa. La femmina depone 2-3 uova a fine primavera e le cova insieme al compagno per 19-20 giorni.
Poi i nidiacei vengono allevati per una quarantina di giorni da entrambi i genitori fino a quando sono capaci di volare e procurarsi il cibo da soli. Spesso formano coppie stabili nel tempo fino a quando uno dei due partner muore.
Una volta scelto il luogo in cui nidificare, è probabile che la coppia (sono uccelli monogami) ritorni nello stesso punto in ogni stagione. Nel caso in cui la casa sia stata parzialmente o totalmente distrutta, si occuperanno di ripararla o ricostruirla da zero.
Curiosità
Una delle peculiarità di questo uccello è che può prevedere cadute termiche e aree burrascose e, in base a questi agenti atmosferici, cambia il suo percorso. Aggirano il “maltempo” e ritornano sul tragitto iniziale evitando pioggia o neve.
Molti ricercatori credevano che si trattasse di un errore, dovuto alla stanchezza o alla perdita di orientamento. Poi si è scoperto che decidono apposta di deviare il percorso, anche di parecchi chilometri, pur di non avere problemi legati al clima.
Rondone - Rondine
Se il rondone appartiene all’ordine degli Apodiformi, la rondine è un piccolo uccello migratore dell’ordine dei passeriformi. Questa è la prova del fatto che non sono nemmeno parenti, anche se l’apparenza inganna.
La rondine è un animale lungo circa 17-19 cm, con una coda lunga e profondamente biforcuta, ali lunghe, curve e aguzze e un piccolo becco diritto di color grigio scuro. Non è nera come i rondoni ma blu scuro sul dorso e grigiastro sul ventre mentre gola e fronte sono arancione scuro.
Elementi comuni: ambedue nidificano vicino ad abitazioni umane, in nidi fatti di fango ed erba, andando a scovare le cavità di molti edifici in cui si installano. Uguali sono le rotte di migrazione: a settembre migrano verso il Sud Africa volando in grandi stormi per svernare e poi tornare in Europa intorno ad aprile.