Scricciolo

Lo scricciolo comune, detto anche reattino (Troglodytes troglodytes), è un uccello passeriforme della famiglia Troglodytidae, comune in Nord America, Europa, Nordafrica e Asia.

Probabilmente non esiste un altro animale che porta così tanti nomi. Il nome scientifico "Troglodytes" deriva dalla parola greca "troglodita", che significa "cavernicolo". Il nome in realtà, probabilmente si riferisce più al suo nido di forma cavernosa.

E' piccolo e paffuto e rappresenta un vero capolavoro della natura: è grande circa 10 centimetri e pesa pochissimo, circa 10 grammi. Una pallina di piume dall'aspetto tenero e simpatico dal piumaggio marroncino sul dorso, sulle ali e sulla coda, mentre le ali e i fianchi hanno dei leggeri tratti neri e il ventre è leggermente più chiaro.

La sua piccola coda spesso tenuta sollevata serve allo scricciolo per bilanciare il petto proteso in avanti. Segni particolari: un lungo sopracciglio bianco.
Lo scricciolo si muove in maniera molto agile, dinamica e scattante.

Ha un canto squillante ed armonioso. Consiste in un trillo acuto e potente, molto prolungato. Alla distanza di un metro la voce di questo uccello indigeno raggiunge una potenza sonora di ben 90 decibel, intensità simile a quella emessa da un martello pneumatico!

Lo scricciolo è un uccello stanziale e vive prevalentemente in località umide e abbondanti di cespugli e alberi. In generale, ama le zone fresche e ombrose, in collina o in montagna, vicino a corsi d’acqua con cespugli, alberi e massi sparsi.

È un insettivoro e quindi la sua dieta consiste in piccoli invertebrati, insetti, bruchi, vermi e piccoli ragni che trova sulle foglie, nonostante non disprezzi anche qualche bacca nella stagione invernale.

Il maschio, poligamo, possiede un territorio personale in cui costruisce un certo numero di nidi, che utilizza come “dormitori”. Sceglie di costruire i nidi in luoghi ben mimetizzati con l’ambiente circostante: tra fitti cespugli, nelle cavità delle rocce o degli alberi, tra vecchie mura diroccate, ben nascosto tra rami di edera.

Quando una femmina entra nel suo territorio, esso inizia a cantare emettendo acuti trilli sonori per attirare la sua attenzione, entrando e uscendo in continuazione dai nidi costruiti in precedenza.

Una volta accettate le attenzioni del maschio e avvenuto l’accoppiamento, la femmina provvede a rivestire internamente il nido con lana, piume, crini, rendendolo confortevole per i pulcini.

La riproduzione avviene solitamente a fine aprile, con la deposizione di 5 a 8 uova di colore bianco-giallognolo punteggiate di rosso, impenetrabili al freddo e alla pioggia grazie al rivestimento folto e impermeabile del nido.

Alla covata “bada” solamente la femmina per circa 15 giorni. I pulcini rimangono nel nido per parecchio tempo, anche dopo la completa autosufficienza. Difatti per questa specie il nido è utilizzato molto spesso anche come riparo per la notte (dormitorio).

Curiosità

E’ tra gli uccelli europei più piccoli, per questo il suo nome è sinonimo di qualcosa di minuscolo e delicato. È un uccellino agile, dinamico, ingegnoso, tanto da essere eletto “il re degli uccelli”.

Secondo un’antica favola celtica, lo scricciolo gareggiava in volo con l’aquila per decidere chi dovesse essere il re. Lo scricciolo partì per primo ma si stancò dopo pochi battiti di ali e fu presto raggiunto dall’aquila.

Lo scricciolo colse al volo l’occasione e saltò sulla schiena della rivale facendosi trasportare più in alto per poi scattare verso il cielo e vincere la gara.


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