La donnola (mustela nivalis) è un mammifero della famiglia dei Mustelidi di taglia piccola (solitamente inferiore a quella dell'ermellino) lungo circa 30 centimetri, di cui 4 centimetri di coda. La donnola ha corpo affusolato, esile ed elegante, testa leggermente schiacciata, muso corto con lunghe vibrisse, elegantissimo.
Il corpo snello è ricoperto da un pelame soffice di colore fulvo sul dorso e grigio bianco sul ventre. Ha zampe corte, unghie aguzze e orecchie larghe. Sono segnalati casi di donnole appartenenti a popolazioni montane, che durante l'inverno cambiano pelo assumendo una colorazione completamente o parzialmente bianca come l'ermellino.
Donnola deriva dal latino tardo dominula "signorina", diminutivo di domina, "signora", evidentemente dopo sincope in domnula. La denominazione eufemistica iniziò a essere utilizzata in riferimento all'animale in quanto considerato "apportatore di malattie per gli esseri umani e per gli animali che vivono con l'uomo ... Proprio perché era temuto, si preferiva chiamarlo non con il suo nome (mustela) ma con un vezzeggiativo con funzione apotropaica, credendo cioè di poterselo ingraziare e di riuscire così a tenerlo lontano da sé e dal proprio bestiame."
Il dimorfismo sessuale è accentuato dal punto di vista delle dimensioni con la femmina che risulta essere più piccola e leggera del maschio. L'andatura normale della donnola è a balzi rilasciando così le impronte posteriori davanti alle anteriori.
Conduce una vita attiva sia di giorno che di notte preferendo però l'orario del tramonto. I maschi vivono separati dalle femmine eccetto che nel periodo degli accoppiamenti, avvenuto l'accoppiamento l'impianto e lo sviluppo dello zigote è diretto con una gestazione di 34-37 giorni.
Alla nascita i piccoli sono completamente ciechi e nudi ed il peso si aggira intorno ai 2 grammi, la pelliccia completa inizia a comparire a circa 21 giorni. L'apertura degli occhi avviene al 28º giorno ed iniziano a nutrirsi di carne quando hanno 4-7 settimane mantenendo comunque l'allattamento fino alle 12 settimane.
La durata massima della vita in cattività raggiunge i 10 anni mentre l'età massima che riesce a raggiungere in natura è di 3 anni.
D’inverno non va in letargo, ma esce raramente dalla tana; vive solitaria e solo nel periodo riproduttivo si creano piccoli nuclei familiari. Quando caccia si muove rapidamente ma silenziosamente, esplora le cavità che potrebbero celare una preda, si alza sulle zampe posteriori per individuarla.
La donnola popola una grande varietà di ambienti, dalla pianura alla montagna, dove si spinge fin oltre i 2.000 m. sopra il livello del mare. Frequenta terreni coltivati, zone cespugliate, sassaie, boschi, canneti lungo le rive dei corsi d’acqua, zone dunali, praterie aride, pascoli d’alta quota, ecc.
La donnola mangia piccoli roditori, uccelli anche di medie dimensioni e le loro uova, rettili (vipere comprese), anfibi e pesci, ma anche invertebrati. Non esita ad attaccare conigli e lepri, animali ben più grandi di lei.