Il falco pellegrino (Falco peregrinus ) è un uccello rapace della famiglia dei Falconidi. Nel nome scientifico la parola "peregrinus" (utilizzata per indicare la specie) fa riferimento alla colorazione scura delle penne del capo, che ricordano un cappuccio nero simile a quello che erano soliti indossare, nel Medioevo, i pellegrini, mentre compivano lunghissimi e impervi viaggi lungo le vie della devozione in tutta Europa.
Di dimensioni non notevolissime (la sua apertura alare non supera di solito i 110 centimetri), è comunque un grande predatore, arrivando a cibarsi di anche di uccelli di medie dimensioni come i piccioni. A ciò contribuisce la sua straordinaria abilità di volo. Il falco pellegrino può infatti raggiungere i 320 chilometri orari, superando in velocità una macchina sportiva e staccando persino il ghepardo africano.
Il Falco pellegrino è una specie caratterizzata da popolazioni sia sedentarie che migratrici. È diffuso con diverse sottospecie in tutto il mondo ad eccezione delle regioni di foresta pluviale dell’America centromeridionale e dell’Africa occidentale. In Italia è nidificante, sedentario, migratore regolare e svernante; da ottobre ad aprile sono presenti individui in migrazione provenienti dall’Eurasia settentrionale. Frequenta ambienti diversi dal livello del mare fino a quote attorno ai 1.500 m, purché siano presenti pareti rocciose adatte alla nidificazione. Ama climi piuttosto umidi e piovosi, per cui rifugge le zone aride.
Maschi e femmine hanno piumaggio simile ma, come in molti altri rapaci, sono caratterizzati da un marcato dimorfismo sessuale per cui le femmine sono circa il 30% più grandi dei maschi. Il peso varia quindi dai 439-850 g dei maschi, ai 750-1250 g delle femmine.
Il dorso e le ali appuntite degli adulti sono solitamente di un colore che va dal nero bluastro al grigio ardesia, con alcune striature caratteristiche delle sottospecie. La punta delle ali è nera.
La testa nera contrasta con i fianchi chiari del collo e la gola bianca. La "cera" del becco e le zampe sono gialle, mentre il becco e gli artigli sono neri. La punta del becco ha un intaglio, risultato di un adattamento biologico, che permette al falco di uccidere le prede spezzando loro le vertebre cervicali del collo.
Il falco pellegrino è facilmente distinguibile dalla poiana comune (Buteo buteo) per il suo corpo compatto e la sua silhouette più agile, le ali sono strette e a punta e non larghe e frangiate all'estremità, come quelle della Poiana. Notevoli sono anche i suoi colpi d'ala veloci e vigorosi, mentre i battiti della poiana tendono ad essere più lenti. Più difficile è distinguerlo dal gheppio, più piccolo e meno massiccio e con la coda più lunga, ma per il resto simile. Il pellegrino, a differenza del gheppio, non fa mai lo "spirito santo", un atteggiamento di caccia, utile per la cattura di insetti e roditori, che consiste nel librarsi fermo nell'aria, grazie a piccoli movimenti delle ali.
I falchi pellegrini sono animali tendenzialmente fedeli. È monogamo e la coppia mantiene verosimilmente un legame stabile per tutta la vita. Infatti, solitamente cercano un nuovo compagno solo dopo la morte del precedente.
Nell’anno compie una sola covata e la deposizione delle uova ha luogo tra la fine di febbraio ed aprile. Le 3-4 uova deposte sono incubate quasi esclusivamente dalla femmina per circa un mese.
È il maschio che sceglie il luogo ove dovranno essere deposte le uova e lo difende attivamente contro eventuali rivali. Non viene costruito un vero nido e le uova sono deposte in cavità, cenge o terrazze ben riparate sulle pareti rocciose; talvolta occupa nidi abbandonati da altri uccelli (rapaci e Corvidi). I pulcini sono nidicoli e rimangono nel nido per 5-6 settimane.
Si ciba di uccelli di piccole e medie dimensioni, occasionalmente di mammiferi e insetti.
Il falco pellegrino raggiunge in media un'età massima di 17 anni allo stato brado.
I falchi pellegrini sono animali fondamentali per mantenere la biodiversità di molti luoghi, data la loro efficace azione di caccia nei confronti di varie specie di uccelli (soprattutto piccioni di città), che in eccesso potrebbero mettere a rischio l’equilibrio di determinati ecosistemi.
Curiosità: amato, adorato, il falco pellegrino è però spesso stato anche perseguitato, durante la seconda guerra mondiale ad esempio, il governo inglese tentò un’eliminazione programmata della specie perché prendeva di mira i piccioni viaggiatori utilizzati per comunicare con la Resistenza francese.
Nell’antico Egitto veniva venerato e rappresentato come un dio dalla testa di falco, il dio Horus, divinità solare, figlio di Osiride e Iside, dalle capacità visive soprannaturali a cui si associavano chiaroveggenza e capacità taumaturgiche.